Di Dante Balbo
E’
un minuscolo sito, qualche pagina fra i miliardi di pagine sparsi per il mondo
sulla rete informatica, un piccolo angolo per la famiglia come il villaggio
di Nazareth nel nord della Palestina. E’ nato quasi per gioco, il nome, www.nazareth-il-tuo-sito.ch.
All’inizio non era neppure un sito vero, da trovare su Internet, ma un riferimento
alla rete virtuale per un Centro di Aiuto alla Famiglia reale, in una parrocchia
ticinese che tentava in questo modo di mettere al centro della sua attenzione
pastorale la famiglia, i suoi problemi, le sue speranze, il suo desiderio
di condividere con altri.
Nessuno
di noi avrebbe detto che sarebbe diventato così denso di ricchezze da farci
sentire l’insopprimibile esigenza di condividerle con qualcuno.
Abbiamo
iniziato con qualche conferenza, per scandire i tempi liturgici forti, l’avvento,
la quaresima, il tempo di Pasqua.
Man
mano che cresceva, però ci rendevamo conto che incontravamo persone straordinarie,
che avevano qualcosa di autentico da dire alle nostre famiglie e a tutti coloro
che avessero avuto la possibilità di ascoltarle.
Lo
schema delle conferenze, lo sappiamo, non è più molto efficace, se si vuole
raggiungere un vasto pubblico e se pure conserva una sua validità perché crea
un gruppo attento e selezionato, è già un miracolo quando raggiunge una settantina
di persone, almeno qui da noi.
Non
potevamo d’altra parte permetterci di conservare gelosamente la nostra ricchezza,
perché il motivo per cui era nato il centro di Aiuto alla Famiglia era proprio
una preoccupazione educativa.
Lo
dice d’altronde il sottotitolo stesso del libro che della famiglia e del problema
educativo fa il centro della nostra attenzione.
E’
stato così che in modo naturale, è sorta l’idea di raccogliere i contributi
dei vari relatori che si sono succeduti al Centro Parrocchiale accanto alla
chiesa di Pambio Noranco, in un volume, noi diciamo un quaderno, il primo
di una serie.
Chi
cerca trova e quando ha trovato cerca ancora
Vi
sono parole che ormai hanno perso il loro succo, il sapore, Gesù direbbe il
sale. Ma sono queste stesse parole a far camminare il mondo, è la loro realizzazione
piena e matura o la loro negazione a costruire società in cui la persona e
la famiglia possono vivere degnamente o vengono sistematicamente violate e
insultate nella loro dignità più profonda.
Sono
parole come libertà a far compiere agli uomini, credenti o non, sacrifici
inauditi, a permettere loro di compiere imprese eroiche.
Sono
parole come autorità sulle quali si gioca il futuro sociale e personale delle
nuove generazioni. Per questo non possiamo mai stancarci di cercarle, di scopertine/coprirle
anche quando ci sembrano evidenti.
Ci
troviamo in un secolo in cui molte di queste parole chiave dell’esistenza
umana sono state deturpate, banalizzate, impoverite per vendere auto o profumi
per uomo.
Abbiamo
un bisogno estremo di ritrovarle e, come famiglia, di farlo insieme.
Questo
quaderno si rivolge alla famiglia non solo perché gli incontri che racconta
erano rivolti alle famiglie, o fra gli organizzatori del centro vi sono dei
coniugi con i loro figli, ma perché
al suo centro sta la questione educativa.
Non
troverete qui le ricette per sapere come comportarvi coi figli che vogliono
il telefonino a dieci anni, né vi diremo a che età possono andare in discoteca,
ma più intimamente scopertine/copriremo insieme la necessità e il gusto di rifondare
la nostra vita, di ridare sapore ai nostri gesti, alle nostre parole. Alla
fine, in realtà, potremmo trovare anche risposte molto concrete, ma che nasceranno
dal nostro esserci lasciati educare dalla bella umanità di testimoni generosi.
Scartando
l’uovo di Pasqua
Se
ci fermassimo alle considerazioni sul titolo “Alla ricerca delle parole perdute”,
potrebbe sembrare un libro di filosofia, un testo per addetti ai lavori, per
esperti dell’educazione.
Certo,
il libro è serio, basti il nome del suo curatore don Graziano Borgonovo, docente
in due Facoltà Universitarie, che i nostri lettori già conoscono dalle pagine
di questa stessa rivista, ad attestarne la compattezza formale, ma ciò non
deve spaventare chi si accinga a gustarlo.
Testimonianza
e teoria, esperienza e riflessione sono ingredienti ben dosati lungo il quaderno,
senza mai appesantirlo.
Dentro
vi si trovano i contributi di persone diverse, giornalisti e psicologi, madri
e padri di famiglia esperti d’arte e filosofi, mescolati in un sapiente equilibrio
fra teoria e pratica, fra realtà e speculazione, fra testimonianza personale
e principi fondativi.
Il
tutto arricchito dalla copertine/copertina di Rouault, un pittore che ha saputo dire
con il linguaggio universale dell’arte il centro della nostra realtà di famiglie
nella famiglia di Nazareth.